Oggigiorno l’illuminazione è una delle fonti di consumo di energia elettrica maggiori, che grava sulla bolletta per quasi il 30-50% della spesa totale. Per questo motivo, dal 2009 la UE ha messo al bando le vecchie lampadine a incandescenza per dare il benvenuto alla luce a basso consumo energetico.
Luce vecchia e luce nuova
Dal 1 settembre 2009 non sono più in commercio le lampadine a incandescenza che per anni hanno illuminato le case di milioni di cittadini europei, ma che non hanno contribuito alla causa ambientale. In quanto comunità, le nazioni membri dell’Unione Europea non potevano stare a guardare e non far niente per la salvaguardia dell’ambiente, per cui è stato deciso di mettere in commercio un tipo di luce a basso consumo energetico al posto delle vecchie lampadine. Partendo da quest’ultime, la UE pian piano ha stabilito di togliere definitamente dal commercio tutte le lampadine da 100W a 40W, decidendo di eliminare dal 2016 anche le lampade alogene. Tutti questi tipi di lampade saranno sostituite con quelle ad alta efficienza, ovvero con la luce a basso consumo energetico, che permetterà entro il 2020 una riduzione degli sprechi energetici di 80miliardi di kWh. Ciò si traduce per le famiglie, però, in un risparmio sulla bolletta elettrica che si aggira dalle 25 alle 50 euro l’anno. Nonostante il provvedimento sia ormai in corso, si tratta pur sempre di un vantaggio minimo per le famiglie europee, che non vedranno realizzarsi quell’agognato risparmio sul proprio budget di spesa. Anche se le lampade fluorescenti compatte determinano un basso consumo energetico, non hanno migliorato la qualità di vita delle famiglie: leggere o guardare la tv alla luce di una lampadina fluorescente è decisamente diverso e comporta uno sforzo maggiore per gli occhi, dato che la lampadina non si accende subito e per illuminarsi in pieno impiega un paio di minuti.
È possibile un vero risparmio?
Per fortuna non è impossibile oggi sfruttare una luce a basso consumo che apporti, però, anche reali vantaggi sia economici che fisici. Restando sempre nell’ambito della sostenibilità ambientale, ciò che suggeriscono oggi i professionisti della bioedilizia è di sfruttare l’energia rinnovabile del sole per illuminare casa. Vero è che esistono i pannelli solari a convertire l’energia dell’astro nascente in energia elettrica, ma un sistema di illuminazione che usufruisce di una luce a basso consumo come il Solatube Daylighting System funziona con un principio diverso rispetto ai pannelli. Il Solatube, infatti, è un vero e proprio impianto di illuminazione, che consente di sfruttare in casa propria direttamente la luce del sole, che non subisce alcuna trasformazione come avviene con i pannelli solari. Così com’è, il sistema Solatube cattura la luce del sole e la “inghiotte” all’interno del proprio impianto di tubi per irraggiarla in casa attraverso apposite lampade. Quella del sole è effettivamente una luce a basso consumo e i risultati si possono toccare con mano nel momento in cui arriva la bolletta dell’energia elettrica: il Solatube, infatti, permette un risparmio economico notevole, che inciderà positivamente sul budget familiare. E non solo: poter usufruire di questa luce significa avere sempre il sole in casa, con tutti i benefeci che ne derivano. Se, di solito, il sole si prende soprattutto durante l’estate, con il Solatube sarà possibile avvertirne gli effetti positivi pur stando in casa e anche durante la stagione invernale. Tutte quelle persone che, con il cambio dalla stagione estiva all’autunno, perdono le energie e si sentono improvvisamente pigri e stanchi, non risentiranno più di questo cambiamento di umore perché godranno del costante contatto con la luce del sole. Quindi, l’installazione di un sistema Solatube risolverebbe ben due problemi, quello di natura economica, in quanto consente di poter risparmiare soldini sulla bolletta, e quello di natura psicofisica, perché permette agli abitanti di casa di sentirsi sempre attivi e vivaci e di ottimo umore anche quando fuori piove.